Attualmente sempre più frequenti sono le separazioni, i divorzi, le famiglie allargate e nel mondo occidentale il principio della bigenitorialità viene applicato con sempre maggiore vigore e intensità.
Questo a partire dalla Convenzione sui diritti del fanciullo, fatta a New York il 20 Novembre 1989. Nel nostro paese, solo attraverso un lavoro faticoso, costato 4 legislature, si è riusciti a fare passare come forma prediletta l’affidamento condiviso. Uno degli ultimi disegni di legge, in Italia, relativo all’affidamento condiviso dei figli di genitori separati, risale al 16 novembre 2010 (ddl 2454). I punti salienti del nuovo disegno di legge comprendono:
- Diritto del minore ad un rapporto effettivamente equilibrato con entrambi i genitori; cosa che non si realizza se il figlio trascorre con uno di essi poco più di un fine settimana al mese.
- Presenza di un doppio domicilio; ovvero percepire come propria sia la casa del papà sia quella della mamma.
- È importante che il minore percepisca che entrambi i genitori provvedono ai suoi bisogni, anche di tipo economico; quindi ricevere cura e accudimento da entrambi nella quotidianità.
- Effettuare un percorso di mediazione parentale, prima che cominci la parte contenziosa.
Questo passaggio legislativo è molto importante, se ben applicato, per la tutela e la salute dei figli di genitori separati.
Il minore oggi si trova all’interno di un percorso di crescita che comporta molte incertezze, per tale motivo è importante che possa fare riferimento in maniera indistinta ad entrambi i genitori. Molto spesso accade che in seguito alla separazione il figlio venga affidato in maniera prevalente ad uno dei due genitori (genitore “collocatario”, quindi prevalente nella cura e nel mantenimento del minore). Questo fenomeno può portare il minore ad identificare…
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