Chi soffre di ansia sociale teme che il proprio comportamento sia considerato negativamente dagli altri e quindi, rifiutato, perdendo la stima di sé. Il concetto di paura del giudizio altrui è l’aspetto centrale della fobia socia
Spesso la fobia sociale viene etichettata come timidezza, ma questo non è esatto! Possiamo immaginare un continuum che va dalla timidezza come normale tratto di carattere, fino all’ansia sociale estrema, o alla vera e propria fobia sociale. Se sono una persona timida avrò alcune “difficoltà” relazionali iniziali nel rapportarmi con gli altri, ma ciò non mi impedisce di vivere serenamente e di raggiungere i miei scopi e i miei obiettivi nella vita. Se soffro invece di fobia sociale, vivo con forte ansia le interazioni sociali dove sono presenti nuove persone e temo fortemente di essere mal giudicato per la mia “prestazione” sociale, spesso evito situazioni che reputo “eccessivamente ansiogene” e ciò mina o rallenta fortemente il raggiungimento degli obiettivi di vita personali.
Se soffro di ansia sociale mi può capitare di avere veri e propri attacchi di panico nel momento in cui cerco di espormi alla situazione sociale che temo maggiormente, oppure mentre immagino una futura occasione. Ciò che temo maggiormente all’interno di queste situazioni è di mostrare imbarazzo, goffaggine, impaccio poiché ritengo che gli altri mi possano giudicare ansioso, debole, strano o stupido.
Ma se non mi espongo mai o quasi mai a situazioni che possano fornire chiare smentite alle mie paure, come posso uscire dal circolo vizioso? Molti circoli viziosi sono, infatti, il mantenimento del problema.
Se soffro di ansia sociale, ho il forte desiderio di dare una buona impressione di me agli altri e questo è accompagnato da una grossa insicurezza e incertezza sulla sua riuscita. Quando affronto una situazione sociale, la giudico pericolosa, temo di correre il rischio di agire in modo inadatto.
Questi processi di giudizio attivano un “processo d’ansia” consistente in cambiamenti corporei, cognitivi, emotivi e comportamentali.
Di fianco, un esempio del circolo vizioso:
Spesso il comportamento messo in atto per cercare di fronteggiare la situazione, incrementa il livello di ansia percepita e la percezione di sé come goffo e impacciato. Se soffro di ansia sociale, posso sviluppare ansia anticipatoria immaginando ripetutamente il verificarsi dell’evento temuto. In alcune occasioni l’ansia può diventare così intensa da ostacolare le attività di vita quotidiana.
Chi soffre di fobia sociale, dunque, quando ha un livello di ansia molto elevato, può avere realmente delle prestazioni scadenti: l’avverarsi di ciò che si teme di più, di solito causa ulteriore imbarazzo, vergogna e senso di umiliazione. Si può instaurare così un circolo vizioso che alimenta la problematica.
Nel prossimo articolo vedremo in che modo la psicoterapia consente di fronteggiare questa problematica.