Essere centrati su noi stessi significa riuscire a SENTIRSI, essere in contatto con il proprio corpo, essere esattamente dove si è. Quante volte ci capita di viaggiare con la mente, ponendoci obiettivi irrealizzabili o al contrario demotivandoci e abbattendoci. Anche quando viviamo solo per il bene altrui non siamo centrati su noi stessi, pur illudendoci di stare bene grazie alle nostre azioni volte al benessere degli altri.
CENTRARSI è il primo passo per portare chiarezza nella propria vita, modificando il rapporto con se stessi, le relazioni con gli altri e con il mondo esterno.
“Dove sono io?”, “Cosa al momento sono in grado di affrontare?”, “Quanto la paura sta bloccando le mie possibilità?”, Oppure “Sto pretendendo troppo da me stesso? “, “Fino a che punto posso assumermi responsabilità?” ma anche “Dove sei tu?”, “Fino a che punto di permetto di avvicinarti?”
Si smette di autosabotarsi nel momento in cui si smette di pretendere troppo da se stessi.
Quando si è in contatto con se stessi e con il proprio corpo, di esso si avverte tutto, sia le sensazioni spiacevoli sia quelle piacevoli. A volte può succedere che la mente ci spinga talmente tanto lontano dal nostro corpo che è il corpo stesso a richiamare la nostra attenzione, ad esempio con un forte dolore improvviso o una febbre alta che ci costringe a fermarci per qualche giorno. Quando si è centrati su sé stessi individuiamo i nostri interessi e ci PRENDIAMO CURA DI NOI STESSI. Non essere centrati ci porta a disperdere tante energie e ci porta a sentirci apatici o in ansia e in balia degli stimoli esterni.
Provate a fermarvi qualche minuto e a concentratevi sul numero di stimoli che provengono dall’esterno o dai vostri pensieri. C’è chi rileverà una grande quantità di stimoli esterni e questo accade perché la sua attenzione è molto rivolta all’esterno e poco autocentrata. Oppure c’è chi farà fatica a concentrarsi sugli stimoli esterni poiché è estremamente concentrato solo suoi proprio pensieri. In questo modo si verifica uno sbilanciamento, rispetto al corpo e anche se abbiamo la percezione di essere centrati su noi stessi, non lo siamo o meglio siamo iperconcentrati sulla testa ma quasi per nulla sul corpo. Concentrarsi solo sui nostri pensieri può diventare pericoloso, a chi non è mai capitato di essere talmente assorto nei propri “viaggi mentali” da perdere di vista il momento presente? L’attenzione privilegiata alla mente deriva anche dalla nostra cultura che riserva il posto d’onore all’intelletto e pone in secondo piano le emozioni e il corpo. In questo modo si crea uno squilibrio tra la mente e il resto.
Chiediamoci, che cosa ci impedisce di centrarci su noi stessi? Per poterlo fare è importante riuscire ad entrare in contatto con i propri BISOGNI e DESIDERI più AUTENTICI. A volte concentrandoci sugli altri abbiamo la percezione, illusoria, di soddisfare anche i nostri bisogni, ma purtroppo la parte di noi più autentica che richiede di essere vista e riconosciuta ne risente. Vi faccio un esempio: può succedere che per colmare la nostra percezione di “non essere all’altezza” o di “non avere valore” ci comportiamo in modo tale da ottenere l’approvazione altrui o il riconoscimento da parte degli altri. Se sono bravo, competente, efficacie, in grado di soddisfare le richieste degli altri, gli altri non possono criticarmi o non possono non riconoscere il mio valore o non possono fare a meno di me ecc. In parte è normale ricercare il riconoscimento altrui ma quando ogni nostra azione è volta ad ottenere complimenti, elogi o rassicurazioni da parte degli altri, rischiamo di perdere noi stessi, la nostra vera essenza, poiché tutte le nostre energie sono concentrate sull’immagine che di noi vogliamo dare agli altri (in cambio di conferme del nostro valore). E così ci dimentichiamo del nostro corpo, vissuto a tratti come un qualcosa che va sfoggiato o a tratti come un impiccio, un intralcio a ciò che noi, con la testa, sogniamo di fare. Così arriviamo ad idealizzare chi non si ferma mai, chi non chiede mai aiuto e chi rinuncia a chiedere aiuto agli altri.
Nessuno può impedirci di avvertire il nostro dolore. Solo riconoscendolo e affrontandolo ci è possibile spezzare l’incantesimo sul corpo. Se cerchiamo invece di evitarlo, esso continuerà a segnare a livello subliminale tutta la nostra esistenza. Ci vuole coraggio nel riconoscere il proprio stato di bisogno. Nel momento in cui chiediamo aiuto abbiamo già fatto un primo passo verso il riconoscimento di noi stessi e dei nostri bisogni più autentici.
FONTE: Le persone sensibili sanno dire di no (Rolf Selling)