La gelosia nel rapporto di coppia: sono degno di essere amato?

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La gelosia nel rapporto di coppia: sono degno di essere amato?

SPAIN. Valencia. 1952. Robert and Mary FRANK.

Ma volete chiedere a quel demonio,
almeno per meta’,perche’ ha voluto
cosi’ prendere al laccio la mia
anima e il mio corpo?
( da Otello di W. Shakespeare)

Ogni volta che intraprendiamo una relazione sentimentale, sia essa un’infatuazione, un innamoramento o una relazione più profonda, potrebbe presentarsi primo o poi “il/la rivale”, ovvero colui o colei che potrebbe attirare l’attenzione del nostro partner e piacere più di quanto gli piacciamo noi. Il punto in sé non è tanto la comparsa del presunto rivale, ma la percezione che abbiamo di noi stessi e come ci percepiamo rispetto all’altro (modello interno interiorizzato). In base alle caratteristiche del nostro modello interno, un normale sentimento di gelosia può strutturarsi al punto tale da trascinare la relazione nella dinamica tormentosa della gelosia.

Durante la fase di innamoramento iniziale generalmente si è talmente in estasi per il proprio “oggetto d’amore” da percepirsi come un tutt’uno con l’altro, fuori dal tempo e dallo spazio, si tratta di un passaggio normale della fase di innamoramento. Dopo la fase di fusione e innamoramento iniziale, si passa ad una dimensione di coppia più equilibrata, dove entrambi i partner ritrovano i propri spazi, la propria individualità, pur mantenendo il rapporto d’attaccamento con l’altro, sapendo di poter fare affidamento sul proprio compagno/a.

La gelosia, soprattutto nella sua forma “patologica”, interviene durante la fase dell’innamoramento, prima che la relazione si trasformi in un rapporto d’amore stabile. E si presenta in quelle relazioni dove il concetto d’amore, inteso come capacità di voler il bene dell’altro, centra molto poco; il partner geloso con essa torna continuamente ed esigere e verificare i propri diritti: Il mio partner mi ama davvero? E lui/lei è degno del mio amore? E io lo sono del suo?

Ovviamente la gelosia finchè non diventa ossessiva è un sentimento normale poiché attraverso l’innamoramento stiamo mettendo una parte di noi stessi nelle mani di un’altra persona ed è normale ricercare fiducia reciproca e interrogarsi sulla propria e altrui affidabilità. Proprio per questo motivo con la gelosia emerge il nostro modello interno relativo alla fiducia che abbiamo nei confronti degli altri e la percezione che abbiamo di noi stessi. Se temiamo continuamente che il nostro partner possa rivolgere l’attenzione verso altre persone è perché non lo reputiamo affidabile e quindi degno del nostro amore e/o al tempo stesso perché non reputiamo noi stessi degni di essere amati.

La gelosia non si manifesta sempre, ma solo in quei rapporti che non hanno ancora raggiunto una buona stabilità e fiducia reciproca, sono rapporti dove domina l’instabilità e la dignità personale di entrambi i partner viene continuamente messa in discussione.

Ad esempio un caso può essere quello dell’amore instabile che a sua volta comprende due sottocasi: quello dell’amore “oggettivamente” non pienamente corrisposto e quello invece della percezione “soggettiva” di mancanza d’amore. Nel primo caso la relazione esiste ma il coinvolgimento è oggettivamente presente in modo unilaterale, uno dei due partner sta investendo nel rapporto più dell’altro; egli stesso percepisce questa asimmetria ma non riesce a fare a meno e teme che l’altro possa rifiutarlo in favore di qualcuno più desiderabile, per questo prova gelosia.

Nel secondo caso invece il coinvolgimento è presente da entrambe le parti ed è reciproco; nonostante ciò però il partner geloso è ossessionato dal dubbio che l’altro possa tradirlo o che lo stia già facendo. Il partner geloso ama l’altro ma non a sufficienza da andare oltre il dubbio circa il proprio valore personale, la propria dignità ad essere amato. Il punto è proprio questo, ciò che alimenta il meccanismo patologico della gelosia è il nucleo d’indegnità personale che porta il geloso a sentirsi non sufficientemente all’altezza, non degno d’amore e quindi possibile oggetto di tradimento. Il partner geloso può riferire e ostentare sicurezza, attribuendo la propria gelosia agli atteggiamenti del partner “io sono degno d’amore, è lui/lei che si comporta in modo inaffidabile” in realtà più profondamente teme di confermare la propria indegnità qual ora dovesse scoprire che il proprio partner è inaffidabile, fondamentalmente teme che il disamore del partner costituisca la prova oggettiva della sua personale indegnità ad essere amato.

Quindi alla base di qualsiasi sentimento di gelosia c’è un forte nucleo di indegnità personale talvolta visibile apertamente, ad esempio nelle forme di gelosia passiva, quella che possiamo definire “servile/adulatoria” (“io non valgo niente, tu sei perfetto/a e tutti ti desiderano e io non posso fare altro che tremare di paura”) talvolta meno visibile ma comunque presente, si pensi alle forme di gelosia possessiva/violenta. In questo secondo caso il partner geloso tende ad avere una percezione di sé stesso come persona forte e degna d’amore, mantenendo per lo più inconsapevole la percezione di sè indegno. Questo meccanismo di scissione avviene grazie all’uso della rabbia, come reazione difensiva ogniqualvolta egli/ella entra in contatto con il proprio senso di indegnità personale (“non sono io che non volgo, sei tu che sei inaffidabile!).

Altro aspetto fondamentale è la struttura triangolare della gelosia: il partner geloso, l’amato/a, e il/la rivale. Quest’ultimo ha un ruolo centrale nel modello mentale interiorizzato del geloso poiché è la pietra di paragone, colui che da prova della dignità personale di tutti e tre le parti in gioco.

Ci sono persone che scambiano il possesso e la gelosia del proprio partner per amore, in realtà, in queste forme di gelosia il partner geloso inscena continui duelli e acerrime battaglie con il/la rivale del proprio stesso sesso, mettendo in secondo piano l’amato: si tratta quindi di un confronto continuo e narcisistico con il proprio valore personale! Come può essere amore?

Il partner geloso ha una consapevolezza ambigua e sfuggente della propria ambivalenza. Da un lato ritiene di amare e di meritare amore, dall’altro si sente insicuro, queste due parti di sé non integrate, scisse, lo portano a vivere sempre con un sottile senso di instabilità.

Il partner geloso è costantemente insediato dal sospetto perché avverte in primis in se stesso l’ambivalenza, la tendenza egoista, ma non essendone consapevole, la proietta all’esterno! Inconsapevolmente egli avverte in se stesso l’indisponibilità a lasciarsi andare, a mollare le redini, amando in modo totale, abbandonandosi all’altro. Generalmente dietro questa rigidità c’è il timore di dipendere dall’altro, di viversi come vulnerabili e fragili nella mani altrui, ma l’amore è anche questo! Quindi più si accosta all’amore e più è pervaso da insicurezza e impotenza di fronte ad un’esperienza che teme. Non riesce a correre il rischio di poter esser anche lui/lei vulnerabile, umano e quindi piuttosto che cedere all’amore rinunciando al proprio egoismo, usa la gelosia per rafforzare il proprio bisogno di potere.

Questo è il nucleo centrale di tutte le forme di gelosia ossessiva: imporre il proprio potere sull’altro, avere il controllo dell’altro. In questo modo il partner geloso giura e spergiura di amare ma in realtà attraverso la gelosia cerca di mantenere il controllo sul proprio Io, in modo tale da non lasciarsi andare mai fino infondo e impedendo il processo di dissoluzione e ristrutturazione, morte e rinascita, che è l’amore.

FONTE: (N. Ghezzani, L’amore impossibile, immagine: E. Erwitt)

 

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