La coercizione interna, e noi tendiamo continuamente a rimandare!

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La coercizione interna, e noi tendiamo continuamente a rimandare!

procrastinare

Se vi capita di non riuscire a portare a termine tutto ciò che vi siete prefissati, se passate molto tempo sognando ad occhi aperti o pensando ad altro quando liste di cose da fare vi attendono, se vi ritrovate spesso talmente stanchi da non riuscire a fare nemmeno ciò che più vi piace è probabile che in voi sia attivo il ciclo comando-resistenza e forse state pagando le conseguenze di un comportamento coercitivo subito nel passato che avete interiorizzato.

La costante incapacità di portare a termine ciò che ci si è prefissati porta a sensazioni di ansia e di inettitudine che possono diventare talmente invalidanti da richiedere l’intervento di un esperto. Generalmente dopo che ci si è arrabbiati con se stessi si pianifica una lista ancora più lunga di cose da fare per poi ritrovarsi persi in altri attività che tengono lontani dagli obiettivi prefissati. E così la lista delle cose da fare si allunga ulteriormente insieme all’ansia, alla stanchezza cronica e allo stress.

Quello che traspare dall’esterno, quando ci si trova all’interno di questa dinamica, è un comportamento lento, indeciso fino ad arrivare allo stallo vero e proprio. E il nostro capo potrebbe esordire “Bisogna essere più rapidi, perché sei così lento nel lavoro? Sei sempre indietro nella tabella di marcia!!”. Ci sono persone che a questo punto tendono ad incolpare gli altri delle proprie difficoltà oppure trovano tutta una serie di spiegazioni per cercare di giustificare il proprio ritardo.

Dove e come si forma il ciclo comando-resistenza?

Spesso quando ci troviamo invischiati all’interno di questo ciclo tendiamo a concentrarci solo sulla punta dell’icerberg, ovvero sull’ansia e sullo stress che proviamo per la mole di attività che si accumulano o sulla tristezza e sulla rabbia verso coloro che non riconoscono il nostro operato e ci svalutano. In realtà queste emozioni sono la conseguenza di un conflitto in corso tra due nostre parti interne:

  • Il genitore esigente autoritario che ci dice cosa dobbiamo fare e ci critica e svaluta se non portiamo a termine l’operato (che spesso va a braccetto con l’autorità esterna)
  • Il nostro bambino interiore che, come all’epoca così anche oggi, pone resistenza in modo passivo all’autorità genitoriale

Chi è cresciuto in un’atmosfera di eccessiva costrizione, da adulto potrebbe continuare a imporsi delle direttive proprio come facevano i suoi genitori, per poi porvi resistenza.

Viviamo in una cultura che di base è piena di stimoli e coercizioni per cui molti genitori, con tutte le buone intenzioni del mondo sollecitano e spronano il bambino per il suo bene. In realtà è molto importante sintonizzarsi sulle caratteristiche e l’indole del proprio figlio, comprenderne i bisogni e le tempistiche. Spesso i genitori non si accorgono che con i loro comandi stanno solo cercando di prendersi la rivincita su loro privazioni che hanno dovuto subire nel passato. Ad esempio “Mia madre non ha mai avuto i soldi per mandarmi a scuola di musica, mi sarebbe piaciuto tantissimo andare! Ora quindi che posso permettermelo voglio che mia figlia ci vada e diventi famosa”.

Crescendo ci convinciamo che tutti i DEVO genitoriali che abbiamo interiorizzato siano necessari per darci una struttura e una guida. Certo, ci trasmettono familiarità ma sono semplicemente la ripetizione di un atteggiamento del passato che, se troppo rigido, diventa controproducente. Se così accade ciò che ci manca è un genitore interno in grado di sintonizzarsi sui nostri veri desideri, capace di motivarci senza farci sentire costretti.

Quali sono i tipi di resistenza che si possono agire?

Per capire e fare fronte alla resistenza messa in atto dal proprio “bambino del passato” che ostacola ogni nostro sforzo può essere di aiuto prendere consapevolezza delle diverse reazioni che possono seguire ad un atteggiamento genitoriale coercitivo. Ognuno di noi potrebbe prediligerne uno come tratto caratteriale preponderante, oppure potrebbe sperimentarli tutti, mischiandoli a seconda della situazione in cui si trova (atteggiamento molto comune). Generalmente li impariamo nell’infanzia come reazione all’atteggiamento dei nostri genitori e li applichiamo da adulti in risposta alle costrizioni che imponiamo a noi stessi, essi comprendono: 1) la RESA, 2) la RESISTENZA ATTIVA, 3) la RESISTENZA PASSIVA.

Nel prossimo articolo li vedremo nello specifico. Stay tuned! 🙂

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