Sentirsi inadeguati e sbagliati ci porta a metter continuamente in discussione noi stessi e il nostro comportamento. In questo caso non si tratta di sentirsi sbagliati, immeritevoli o inferiori in ciò che facciamo ma in ciò che siamo convinti di essere. Se il nucleo di inadeguatezza è pervasivo abbiamo timore di relazionarci con gli altri e ogni caratteristica personale può diventare fonte di insoddisfazione: possiamo ritenerci inadeguati perché troppo aggressivi o troppo vulnerabili, oppure troppo o buoni o al contrario troppo cattivi, o troppo grassi, troppo magri ecc. Temiamo che gli altri possano accorgersi che in noi c’è qualcosa di sbagliato e questo atteggiamento può riguardare sia la vita privata che quella pubblica. Se pensiamo tutto ciò di noi stessi è facile lasciare che gli altri ci considerino al di sotto delle nostre reali capacità e diventare ipersensibili di fronte alle critiche con reazioni molto forti quando qualcuno ci fa un’osservazione. Alcuni di noi possono adottare una modalità di “resa” al proprio senso di inadeguatezza buttandosi giù e deprimendosi di fronte alle critiche; altri di noi potrebbero “ipercompensare” il proprio senso di inadeguatezza reagendo alle osservazioni esterne mostrando rabbia e aggressività.
Un atteggiamento tipico di chi presenta un profondo nucleo di inadeguatezza è dato dalla tendenza ad analizzarsi eccessivamente paragonandosi continuamente alle altre persone; questo continuo confronto è deleterio poiché ci porta a concludere che le altre persone sono prive di difetti mentre noi ne siamo pieni.
Posso imparare ad amarmi così come sono?
Riuscire ad apprezzare se stessi, sentirsi in diritto di esser amati e rispettati è l’obiettivo primario per acquisire maggior sicurezza in se stessi. L’imperfezione e la fragilità fanno parte della natura umana e questo non deve impedire a noi stessi di volerci bene ed apprezzarci. Anzi, avete mai pensato che i vostri difetti potrebbero esser proprio quegli aspetti che vi contraddistinguono dal resto del mondo? Vi rendono unici e autentici. Ovviamente questo non significa rinunciare all’ambizione o rinunciare al correggere parti di noi che non ci piacciono.
Il senso di inadeguatezza ci porta ad agire una serie di comportamenti controproducenti come l’evitamento delle relazioni, l’aggressività, l’ipercompetizione o al contrario l’eccessiva docilità e dipendenza dagli altri.
Riuscire ad apprezzare noi stessi ci consente di sentirci meno vulnerabili ed indifesi, più propensi alle relazioni interpersonali. Ci sentiamo più a nostro agio aprendoci e confrontandoci con gli altri , in questo modo riusciamo a mantenere una prospettiva stabile del nostro valore anche quando qualcuno ci critica o ci rifiuta. Non possiamo cambiare o controllare l’atteggiamento delle altre persone ma possiamo cambiare il modo in cui noi reagiamo ad esso!
Impariamo anche ad accettare i complimenti e non consentiamo più che gli altri ci trattino male. Stando meno sulla difensiva abbiamo aspettative meno rigide nei confronti di noi stessi e degli altri e scegliamo compagni e amici da cui ci sentiamo amati e rispettati.
Immagine di: Patty Maher